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Isaac B. Singer
Come mai Dio non è vegetariano?
Intervista di Matteo Bellinelli
Collana «Alfabeti»
anno 2005 - pp.72 - ISBN 9788877134318 - Eu 8.50 - CHF 13.00
ECA 1184
"Che mondo meraviglioso, un mondo terribile e splendido, quello di Isaac Bashevis Singer, Dio lo benedica!".
Henry Miller
Ci sono incontri che si segnalano per una felicità quasi miracolosa, del tutto imponderabile. L'intervista che Matteo Bellinelli ha fatto a Isaac B. Singer tra Miami e New York nel 1987 coinvolge il lettore in uno di questi incontri: oscillando tra l'affetto e l'assurdo, Singer racconta la sua infanzia, l'arrivo a New York, la fede, l'ebraismo, il sesso, l'amore, la morte, il suo lavoro di scrittore.
Quel giorno stavo per uscire con mia moglie Alma per fare colazione nel Drugstore qui sotto, all'angolo; Alma mi disse: "Vai avanti tu, ti raggiungo tra dieci minuti". Così mi incamminai. Alma mi raggiunse con un notevole ritardo. Le chiesi: "Perché sei in ritardo?". E mia moglie mi rispose: "Qualcuno mi ha detto che hai vinto il Premio Nobel". Le dissi: "Chi ti ha detto una simile sciocchezza?". "Alcune vicine di casa ne stavano parlando mentre uscivo di casa". Le risposi: "E tu pensi davvero che possano dare il Premio Nobel a uno scrittore jiddish, per di più in questo periodo dell'anno? Facciamo colazione e dimentichiamoci questa assurdità". Mangiammo in silenzio. Tornando a casa – da qui al Drugstore ci sono poche decine di metri – vidi davanti all'entrata automobili, fotografi, cameramen, giornalisti. E per un attimo pensai anch'io: "Allora l'ho vinto davvero, il Nobel...". E tutti mi fecero la stessa domanda: "È sorpreso, signor Singer? È felice?". Risposi: "Quanto può durare la sorpresa di un uomo? E fino a quando può essere felice? Sono già stato sorpreso, sono già stato felice – pochi attimi fa. E adesso sono lo stesso povero sciocco che sono sempre stato".